Nascosta tra le acque cristalline del Mar Tirreno, Pianosa si erge come un gioiello inesplorato, pronto a svelare le sue bellezze naturalistiche e le profonde tracce della sua storia millenaria. Questa piccola isola, situata nel cuore dell’Arcipelago Toscano, incanta i visitatori per i suoi paesaggi mozzafiato, la ricca biodiversità e le vestigia di un passato affascinante. Un luogo dove la natura selvaggia si fonde armoniosamente con il patrimonio culturale rendendo ogni angolo un’esperienza indimenticabile per gli amanti della bellezza autentica.
Pianosa, raggiungibile dalla vicina Isola d’Elba, nonostante la chiusura del suo famoso carcere, è assoggettata a regole piuttosto restrittive per l’accesso al pubblico. Se si arriva in autonomia, le uniche aree che si possono visitare sono il paese e la spiaggia “Cala S. Giovanni”.
Se invece si desidera effettuare delle escursioni è obbligatorio essere accompagnati da una guida ambientale escursionistica accreditata con il Parco.
Il soggiorno è consentito solo nel piccolo Hotel Milena, gestito da una cooperativa sociale che mette a disposizione dei visitatori i servizi di pernottamento e ristorazione.
Per coloro che cercano una fuga dalla frenesia della vita quotidiana, Pianosa offre un rifugio di pace e tranquillità. L’isola è un paradiso per gli amanti della natura specialmente da quando la sua gestione è passata all’Ente Parco che ne organizza una fruizione contingentata per conservarne la biodiversità a terra e a mare.
La vegetazione che ricopre il territorio è una tipica macchia mediterranea di ginepro fenicio, rosmarino, lentisco, cisto e spazzaforno, un raro arbusto amante dei terreni poveri e prevalentemente rocciosi.
La fauna presente è rappresentata soprattutto da piccoli mammiferi e da una grande varietà di uccelli tra cui la pernice rossa, l’upupa e numerosi fagiani probabilmente introdotti con l’attività del penitenziario. Non si può tralasciare, specialmente per gli amanti del birdwatching, l’avvistamento del falco pellegrino e del gabbiano corso, entrambe uccelli molto rari in Italia.
Anche i ricchi fondali marini contribuiscono a rendere Pianosa un’isola incontaminata. Qui trovano riparo molte specie come: salpe, dentici, triglie, saraghi, aragoste, ricciole e cernie
A largo dell’isola è inoltre possibile avvistare i delfini e le tartarughe Caretta.
Ma Pianosa non è solo un paradiso naturale, è anche un luogo intriso di storia e cultura. Le sue origini risalgono all’epoca romana quando l’isola fu utilizzata come luogo di esilio per prigionieri politici. Nel corso dei secoli divenne teatro di numerosi eventi storici: dalle incursioni dei pirati alle battaglie tra le potenze marittime del Mediterraneo.
Tuttavia, è durante il periodo borbonico e successivamente durante il regime fascista che l’isola ha acquisito una triste fama per via del suo carcere di massima sicurezza. Le rovine di questa prigione, ancora visibili oggi, sono un monumento alla durezza della vita dei prigionieri che vi erano confinati. Le celle anguste, le mura imponenti e le testimonianze delle sofferenze subite dai prigionieri sono un richiamo alla memoria di un passato oscuro ma anche un monito contro l’ingiustizia e l’oppressione.
Oggi l’isola è quasi completamente disabitata, fatto salvo per ventitré detenuti circa provenienti dalla Casa di reclusione di Porto Azzurro che sull’isola ha mantenuto un presidio per la manutenzione e la coltivazione di un orto biologico oltre che del piccolo albergo Milena. I detenuti che hanno già scontato gran parte della loro pena, grazie alla buona condotta, possono concludere qui il percorso detentivo partecipando a questo innovativo progetto di rieducazione.
Possiamo dire in conclusione che Pianosa è molto più di un’isola paradisiaca nel cuore del Mediterraneo: è un luogo carico di significato storico, culturale e umano pronto a svelare i suoi segreti più intimi e a incantare con la sua bellezza senza tempo.
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